Tuesday, 15 June 2010

Nordost (IT)

L'ultimo appuntamento della Rassegna di drammaturgia contemporanea alla Piccola Corte ha previsto la messinscena dello spettacolo Nordost del drammaturgo tedesco Torsten Buchsteiner, diretto per l'occasione da Andrea Battistini. Lo spettacolo è una rilettura in monologo di una delle più inquietanti tragedie contemporanee legate al terrorismo: il testo di Buchsteiner ripercorre, infatti, quello che accadde dentro e intorno al Teatro Dubrovka di Mosca, quando fu occupato da un gruppo di terroristi ceceni nell'ottobre del 2002. 
Il dramma è strutturato in tre monologhi di altrettante donne coinvolte, in un modo o nell'altro, nella vicenda. Le tre attrici (Irene Villa, Barbara Alesse e Federica Granata) sono sedute sulla scena già prima dello spettacolo, mentre gli spettatori entrano nella piccola sala allestita sul palcoscenico della Corte in occasione della rassegna. In sottofondo, c'è la colonna sonora di Nord-ost, il musical che stava andando in scena al Teatro Dubrovka la sera dell'attentato, prima dell'irruzione armata. Si abbassano le luci sul pubblico e, attraverso un telo posto alle spalle delle interpreti, s'intravede la platea del teatro deserta. Le protagoniste iniziano a raccontare i momenti cruciali delle rispettive vicende personali, che hanno preceduto la sera del 23 ottobre 2002 e che danno una spiegazione alla loro presenza all'interno o all'esterno del Teatro Dubrovka: c'è la vedova cecena che prende parte alla spedizione terroristica per vendicare la morte del marito, il medico interno che rinuncia ad assistere allo spettacolo per sostituire un collega in ospedale, la donna che mette da parte i risparmi per portare tutta la famiglia a teatro, soddisfacendo così il desiderio della figlia. I monologhi si susseguono e s'intrecciano fino a diventare quasi un tutt'uno, che dà vita a un racconto ricco di tensione, ma pur sempre estremamente delicato nella sua umanità. Persino la donna soldato cecena, interpretata con intensità dalla brava Irene Villa, mette in mostra molte sfumature caratteriali che lasciano trasparire la fragilità che si cela dietro a una scelta difficile, ma necessaria per sopravvivere al lutto e per ribellarsi a una violenza insensata. La storia lentamente si compone, tra eventi realmente avvenuti dentro al teatro, la finzione della drammaturgia e la denuncia della mancanza delle trattative, della inopportunità del blitz e della carenza di un piano di soccorsi di cui è stato accusato il governo russo. Tutto questo si realizza davanti agli spettatori attraverso le testimonianze delle tre donne: la terrorista che riesce a darsi alla fuga, il medico che presta soccorso e la donna ferita all'interno del teatro, rimasta poi vedova del marito. Dopo la lettura delle agghiaccianti statistiche legate alla tragedia, lo spettacolo si chiude e l'attenzione dello spettatore si sposta di nuovo alle spalle delle interpreti, sulla platea, dove sono ora illuminate solo alcune poltrone, forse quelle rimaste occupate dai cadaveri delle donne cecene dopo lo sgombero dal teatro dagli ostaggi russi.

Come le due precedenti mise della rassegna di questa stagione, Nordost è un spettacolo di forte impatto, che affronta con discrezione la vicenda umana di tre donne attraverso una tragedia storica che ha segnato profondamente l'inizio del millennio. Brave tutte e tre le attrici, tanto l'esperta Federica Granata, quanto le (quasi) esordienti Irene Villa e Barbara Alesse.

Roberta Balduzzi (www.cinemaeteatro.com 15/06/2010 - Foto di Patrizia Lanna)

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