
Beatrici è il nuovo prodotto della lunga e prolifica collaborazione tra Stefano Benni e il Teatro dell'Archivolto. Lo spettacolo è il risultato di un laboratorio effettuato da Benni con un gruppo di giovani attrici provenienti dalle maggiori scuole di teatro in Italia, che hanno collaborato con lo scrittore e con il regista Giorgio Gallione alla realizzazione dei monologhi di cui è costituita la rappresentazione.
Sulla scena sono incarnati i desideri, le ansie, i tormenti, i vizi e le virtù delle donne di tutti i tempi, attraverso una serie di stereotipi attinti per lo più dalla contemporaneità: la donna “licantropa”, la suora, la manager d'assalto, la giovane coatta e persino Beatrice in persona sfilano davanti agli spettatori, raccontando le proprie storie, tra riflessioni e risate. Nella messinscena, l'immagine della donna viene così esplorata sotto diversi aspetti.
Sulla scena sono incarnati i desideri, le ansie, i tormenti, i vizi e le virtù delle donne di tutti i tempi, attraverso una serie di stereotipi attinti per lo più dalla contemporaneità: la donna “licantropa”, la suora, la manager d'assalto, la giovane coatta e persino Beatrice in persona sfilano davanti agli spettatori, raccontando le proprie storie, tra riflessioni e risate. Nella messinscena, l'immagine della donna viene così esplorata sotto diversi aspetti.
La scena è ricoperta di vecchi mobili, tra i quali si distinguono cinque bambole, tante quante le attrici che si alternano sul palcoscenico. Nel primo monologo, Valentina Chigo si esibisce in un esasperato sfogo sulla condizione dell'attesa, caratteristica delle donne di sempre e generatrice di turbamento e ansia. Le tre licantrope Gisella Szaniszlò, Alice Redini ed Elisa Marinoni raccontano la difficoltà di convivere con la mutazione che le accompagna a ogni plenilunio, ma si dichiarano anche fiere divoratrici di “manager sui quarant'anni, possibilmente filo-governativi”. Esilarante è l'interpretazione di Valentina Virando nel ruolo di Suor Filomena, costretta dai genitori al voto e ben lieta di avere evitato la sorte delle sorelle, destinate per metà alla filanda e per metà alla prostituzione. “La presidentessa” di Elisa Marinoni è una manager di assalto, ideatrice di un'inconsueta e macabra pratica per evitare gli esuberi, ritratto satirico delle donna in carriera del nostro tempo; un'altra figura femminile caratteristica della nostra società è invece impersonata da Alice Redini, che veste i panni della“brava ragazza” coatta, esibendosi in una divertente gag. Infine, arriva Beatrice, interpretata con gradevole ironia dall'attrice di scuola genovese Gisella Szaniszlò: la giovane fiorentina è vittima delle attenzioni dell'“accalappione” Dante, per cui è costretta ad apparire “tanto gentile e tanto onesta”. Le cinque attrici, tutte bravissime nelle loro parti, chiudono infine insieme lo spettacolo con il pezzo dal titolo “Volano”.
Alle giovani interpreti, inoltre, si affianca ogni sera una madrina diversa; questa volta è toccato ad Alba Rohrwacher leggere un delizioso racconto di Benni, dal titolo “Dante e Beatrice. Storia d’amore”. Le ospiti chiamate per le altre quattro serate sono Lella Costa, Lucia Poli, Carla Signoris e Angela Finocchiaro.
Beatrici è uno spettacolo dotato di una gradevole e leggera ironia, in cui viene rappresentato un mondo, a tratti visionario, di figure femminili esasperate, ma pur sempre ancorate in qualche modo alla realtà.
Roberta Balduzzi (da www.cinemaeteatro.com 13/05/2010)
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